segnalazioni / reviews

...quei bambini che dormono nel letto del sand creek, e quel fabrizio de andré che trovava un modo pellerossa di cantare la sua umanità preferita, quella dei diseredati e dei perseguitati. altre vittime per un mosaico di registrazioni unplugged e caserecce, sporche e genuine. tutto nel doppio "duemila papaveri rossi", secondo giro di faber assemblato e annotato dall'attivista/appassionato marco pandin sulla sua label stella*nera. trentasei canzoni del poeta genovese in cambio di una sottoscrizione ad a/rivista anarchica. molta musica nelle orecchie, anche senza bombe in testa... [internazionale]

...le canzoni di fabrizio de andré, a dieci anni dalla scomparsa del loro artefice, continuano a girare libere nell'aria, sopravvivendo in modo straordinario e anzi trovando mille opportunità di "reincarnazione" in altrettanti interpreti più o meno famosi. l'occasione per sottolineare ancora una volta questo fenomeno è l'uscita di un doppio album prodotto da a/rivista anarchica, assolutamente titolata a farlo per via delle simpatie anarchiche di faber. "duemila papaveri rossi" è una compilation che affianca professionisti di nome come beppe gambetta, kay mccarthy e andrea parodi e nomi poveri di fama e ricchi, quasi tutti, di talento, scelti fra centinata di proposte per la loro perifericità rispetto allo show business. una sorprendente coniugazione del verbo di de andré... [alto adige]

...zweineinhalb stunden musik. kunstler abseits der mainstreams interpretieren die lieder von de andré. lieder, die vor allem geschichten erzählen. mit beppe gambetta, fabrizio poggi, 'zuf de zur, luca bassanese (hier gemeinsam mit king naat veliov & original kocani orkestra) sind einige bekanntere akteure der italienischen musik vertreten. die restlichen interpreten sind nur regional bekannt. vorwiegend handelt es sich un unplugged aufnahmen ohne grossentechnischen aufwand. die stile reichen von folk bis rock, von jazz bis world. kurz und gut: eine wirkliche rarität... [concerto]

...è più di un tributo. è un piccolo atto di ringraziamento lontano dai riflettori del consumismo, è un atto di sincera comunanza e un ideale passaggio di testimone a nuovi messaggeri, a nuovi spargitori di semi, araldi traghettatori di rinnovate sensibilità affinché i mille papaveri rossi di ieri, i duemila papaveri rossi di oggi, possano sempre ricomparire il prossimo giorno tra le crepe d’asfalto e i campi di grano per accarezzare giorni duri e far divampare speranze colorando il grigio, rendendo i giorni un po’ migliori... [folk bulletin]

...al giro prima, 2003, quando i papaveri erano mille ma i cd sempre due e la confezione lussuosa, c'erano anche nomi discretamente celebri in cartellone: i gang e il cantovivo, stefano giaccone d i gatto ciliegia, franco fabbri come lalli e persino amici americani come bocephus king e i walkabouts. ora il contenitore è bello ma modesto e i contributi sono stati forniti in massima parte da illustri sconosciuti, i partecipanti in fondo più famosi, king naat veliov e la sua kočani orkestar, quasi nascosti fra i crediti dello scarno librettino. a non cambiare è il duplice intento di questo secondo, e alla fine inatteso per quanto si è fatto aspettare, volume: omaggiare fabrizio de andré e nel contempo sostenere a/rivista anarchica. a non cambiare è la qualità complessiva di un tributo carico di affetto, ottima sia quando ci si mantiene in prossimità degli inarrivabili originali che quando un po' si osa. ed ecco una "canzone di marinella" (da nicola alesini) strumentale jazzata, ecco una "domenica delle salme" (da 70 m/s) fatta combat rock. il bello, lo straordinario di de andré è che lo si canta nei circoli anarchici come nelle sezioni comuniste o negli oratori, nei palasport o nelle piole. è di tutti perché a tutti ha qualcosa da dire e più passa il tempo dalla morte più ci si rende conto che è vivo, che è eterno... [il mucchio]

...un de andré che non si vende. a cinque anni da "mille papaveri rossi" il sequel è servito. stessa piccola "non-etichetta", stella*nera, stesso tenace curatore, marco pandin, e analogo -sono parole sue- "nel metodo, nelle ispirazioni, nelle intenzioni", il secondo volume si chiama ovviamente "duemila papaveri rossi" e ribadisce "lo stesso innamoramento che non sa riposare" per le canzoni di fabrizio de andré. ma cosa più importante, ed è forse l'aspetto che più avrebbe gradito lo stesso faber, lo fa fuori dalle logiche di mercato, senza posture artificiali né ricerche del nome di grido. nelle 36 tracce che riempiono questi due cd solo "nomi scritti a matita -dice pandin-, alcuni più in grande, tanti più in piccolo. qualcuno lo conoscete già, altri ancora no". al progetto danno il loro contributo tra gli altri -tutti autoprodotti e senza compensi- la macina, nicola alesini, bevano est, kay mccarthy, gualtiero bertelli e la compagnia delle acque, razmataz, 'zuf de zur, mario congiu, fabrizio poggi e turututela, michele anelli, alessio lega e roberto bartoli, kinnara e tanti altri. c'è una "creuza de mä" intarsiata da beppe gambetta e dan crary, c'è giorgio barbarotta che si divide tra "fiume sand creek" e "ho visto nina volare". tutti garbati e appassionati, misurati ma perdutamente innamorati. altro aspetto dell'operazione che de andré terrebbe nella dovuta considerazione, il fatto che "duemila papaveri rossi" sostiene a/rivista anarchica. insomma, un de andré che non è in vendita... [il manifesto]

...è un periodo di tributi e celebrazioni per de andré: film, documentari, una pletora di pubblicazioni, dvd di diversa onestà e carattere circostanziale. vale allora la pena precisare che il lavoro curato da marco pandin raccoglie musica suonata in un tempo che va dal 2001 al 2007, interpretata da musicisti più e meno conosciuti, a volte edita a volte no, dal vivo o in studio. e non risponde alle scadenze del calendario di agiografie ma ad una passione, politica, anche di parte, ma schietta. de andré viaggia ancora oggi nel dissenso della storia, tra mito e cronaca, tra iconografia sacra quasi bizantina ed anarchia, ogni volta ri/apre ferite e discussioni. entrare nello specifico delle singole canzoni sarebbe interessante ma qui non è possibile. basta forse dire che i quasi centosessanta minuti filano via, che tra la prima canzone del primo cd "sally" e l'ultima del secondo "via del campo" ci stanno vite e morti intere, illusioni e discussioni, bellezza e dolore, memorie, il presente. e poi il futuro. resta indiscutibile che le canzoni di "amico faber" possiedono un nucleo meta-storico e che la sua voce entra cosi nel profondo della loro sostanza da identificarsi con esse. cosi tanto, che si pone quasi problema "di resa" nell'interpretazione altrui. anche in questo secondo omaggio al cantautore genovese, dopo "mille papaveri rossi", si riscontrano casi di mimesi vocale, come se non fosse possibile cantare diversamente. sarebbe interessante capire dove finiscono il rispetto e l'esigenza filologica e inizia il timore di non cogliere l'essenza. ma a me piace ascoltare le canzoni di de andré, mi incuriosisce sentirle da altre voci "a prescindere" (senza bisogno di versioni industrial, o shitgaze, o riduzioniste, o glitch) per sentire cosa succede loro (e a me). io, ancora stavolta, mi sono emozionato e sono entrato in conflitto con me stesso... [blow up]

...a distanza di cinque anni dalla pubblicazione di “mille papaveri rossi” marco pandin pubblica questo cd che raccoglie ancora canzoni di fabrizio de andrè. non mi riesce di scrivere tributo od omaggio, anche se di fatto lo è, forse per l'abuso che si è fatto di queste parole, ma sarebbero i termini più giusti: un omaggio e un tributo sinceri. inoltre l'album serve a finanziare a/rivista anarchica, che era nel cuore di de andrè e che lui stesso sosteneva. cosa c'è nel cd? verrebbe da dire: di tutto, di più. nomi ben noti tra le cover band deandreiane: alberto napo napolitano, fab ensemble, kinnara, renato franchi, le quattro chitarre e i carodeandrè. ma anche musicisti raffinati come beppe gambetta e renato alesini, o rappresentanti della canzone d'autore come alessio lega ed isa, e della musica popolare come le malecorde o i bevano est. e anche la scelta delle canzoni è vasta, dalla quasi sconosciuta “oceano” eseguita dai mercantinfiera alla dura “don raffaè” eseguita dai napoletani 'a67, da “geordie” cantata in gaelico da kay mc carthy a ”creuza de mà” interpetata dal genovese beppe gambetta assieme all'americano dan crary. un disco davvero bello, 37 canzoni tutte da ascoltare. se poi aggiungiamo che serve a finanziare la stampa libera, libera davvero, due buoni motivi per averlo in casa... [creuza de mà]

...nuove interpretazioni di 37 canzoni di fabrizio de andré, in due cd con libretto: ecco “duemila papaveri rossi”, compilation ideata e realizzata da marco pandin per la sua non-etichetta stella*nera. come la precedente “mille papaveri rossi”, uscita nel 2003, questa nuova produzione è a sostegno della rivista anarchica a alla quale lo stesso marco collabora da oltre un ventennio con la sua seguitissima rubrica musica&idee. non lo si trova nei negozi: va ordinato direttamente alla rivista a... [libre]

...le canzoni di fabrizio de andré in un doppio cd che non troverete in nessun negozio, curato da marco pandin per la a/rivista anarchica, amata e sostenuta dallo stesso de andré. voci e musica sono di "musicisti con il nome piccolo piccolo oppure senza nome"... [carta]

…il lato politico [di fabrizio de andré] è in qualche modo celebrato attraverso due operazioni non commerciali: un doppio cd con libretto, con ben 37 brani reinterpretati da giovani musicisti indipendenti e vicini alla realtà anarchica cui tanto fabrizio si sentiva affine. il lavoro s’intitola “duemila papaveri rossi” e comprende versioni suggestive di “sally”, “creuza de mä”, “la canzone di marinella”, “oceano”, “il pescatore”, “un giudice”, “dolcenera” tra le tante. il tutto prodotto e curato da marco pandin per la non-etichetta stella*nera, a sostegno della rivista a. stesso discorso vale per “spesso mi ha fatto pensare”, numero speciale della rivista anarchica sotto forma di libro più cd (“ed avevamo gli occhi troppo belli”), ennesima testimonianza dell’affetto e della complicità che hanno legato fabrizio de andré agli anarchici. l’album contiene brani live, tra cui una versione del 1991 di “se ti tagliassero a pezzetti”, in cui viene cantata la parola “anarchia” al posto dell’originaria “fantasia”… [jam]

...a cinque anni dall'analoga operazione celebrativa e con il decennale della scomparsa di de andré ormai alle porte, stella*nera torna sul luogo dell'evento e confeziona "duemila papaveri rossi", ulteriore, doverosa, doppia raccolta-tributo al compianto cantautore genovese che mette insieme alcune tra le più interessanti e nascoste realtà del panorama italiano attuale a rileggere con affetto e devozione vecchie e nuove pagine di faber... [rockerilla]

 



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