environs
testi
 

inno della rivolta (luigi molinari)

nel fosco fin del secolo morente 
sull'orizzonte cupo e desolato 
già spunta l'alba minacciosamente del dì fatato
urlan l'odio la fame ed il dolore 
da mille e mille facce ischeletrite 
ed urla col suo schianto redentore la dinamite
siam pronti e dal selciato d'ogni via 
spettri macabri del momento estremo 
sul labbro il nome santo d'anarchia
insorgeremo
per le vittime tutte invendicate 
là nel fragor dell'epico rimbombo 
compenseremo sulle barricate piombo con piombo
e noi cadremo in un fulgor di gloria 
schiudendo all'avvenir novella via 
dal sangue spunterà la nova istoria de l'anarchia

no man can find the war (tim buckley)

photographs of guns and flame 
scarlet skull and distant game 
bayonet and jungle grin 
nightmares dreamed by bleeding men 
lookouts tremble on the shore 
but no man can find the war
tape recorders echo scream 
orders fly like bullet stream 
drums and cannons laugh aloud 
whistles come from ashen shroud 
leaders damn the world and roar 
but no man can find the war
is the war across the sea? 
is the war behind the sky? 
have you each and all gone blind?
is the war inside your mind?
humans weep at human death 
all the talkers lose their breath 
movies paint a chaos tale 
singers see and poets wail 
all the world knows the score 
but no man can find the war

close watch (john cale)

never win and never lose 
there's nothing much to choose 
between the right and wrong
nothing lost and nothing gained
still things aren't quite the same
between you and me
i keep a close watch on this heart of mine
i keep a close watch on this heart of mine
i still hear your voice at night
when I turn out the light and try to settle down
but there's nothing much I can do 
because I can't live without you any way at all
i keep a close watch on this heart of mine
i keep a close watch on this heart of mine

todavia cantamos (victor heredia e mercedes sosa)

ancora cantiamo
ancora chiediamo
ancora sognamo
ancora speriamo 
nonostante i colpi che assestò alla nostra vita l'ingegno dell'odio
destinando all'oblio i nostri cari.
ancora cantiamo
ancora chiediamo
ancora sognamo
ancora speriamo 
che ci dicano dove hanno nascosto i fiori che profumavano le strade cercando un destino
dove, dove sono andati?
ancora cantiamo
ancora chiediamo
ancora sognamo
ancora speriamo 
che ci diano la speranza di sapere che è possibile che il giardino si illumini con il sorriso ed il canto 
di quelli che tanto amiamo
ancora cantiamo
ancora chiediamo
ancora sognamo
ancora speriamo 
per un giorno diverso, senza pressione e digiuno senza paura e senza pianto
affinché tornino al nido i nostri cari

   

le tombe degli avi (iannis ritsòs)

...dovremmo custodirli i nostri morti con la loro forza per timore che un bel giorno li dissotterrino i nemici e se li portino con sé. sarebbe, allora, senza la loro protezione, un rischio doppio. come vivere senza le case, i mobili, i poderi senza soprattutto i sepolcri degli avi combattenti o saggi? ricordiamo che gli spartani trafugarono da tegea l'ossa di oreste. occorrerebbe che i nemici ignorassero dove li abbiamo seppelliti. ma come sapere mai chi sono i nostri nemici, e quando e donde si mostreranno? no, niente imponenza di sepolcri, ornamenti vistosi roba, questa, che attira l'attenzione e poi l'invidia. ai morti non servono per nulla seri seri, morigerati e muti, ormai non hanno cura né d'idromele, né d'offerte, né di glorie vane. molto meglio la nuda pietra ed un vaso di gerani, arcano segno, o niente. forse è più sicuro tenerli dentro di noi, se ci è possibile, e meglio ancora non sapere neppure noi dove riposano. come vanno le cose ai nostri giorni, chi lo sa? potremmo proprio noi dissotterrarli, noi gettarli via, un bel giorno...

   

epitaph 1919 (bertolt brecht)

red rosa also it seems has gone
she is dead and where she now lies is quite unknown
she told the poor the truth with such persistence
the rich removed her from this existence

telegramma (anonimo palestinese)

la rivoluzione non sarà sconfitta 
abbiamo fame e sete e le bombe pesano 
la situazione è ottima
siamo nell'occhio del tifone 
i carri tagliano le strade ad ovest, dove sta il fiume 
noi siamo assetati e feriti
ma ajlun combatte e i fedayn dicono
la situazione è ottima
come stanno le cose con gli altri? e lo yarmuk? 
qui staremo fermi
perché la situazione è ottima

alle musiche, ai tamburi, alle parate (michalis katsaròs)

resistete a colui che costruisce una piccola casa e dice: "qui sto bene"
resistete a colui che rientra a casa e dice: "dio sia lodato" 
resistete al tappeto persiano dei condomini
all'ometto dietro la scrivania
alla società d'import-export
all'istruzione di stato
alle tasse
a me stesso che vi parlo
resistete a colui che per ore intere dal podio saluta le sfilate 
resistete al presidente del tribunale
alle musiche, ai tamburi, alle parate
a tutti i congressi supremi dove chiacchierano bevendo caffè i congressisti consiglieri
a questa signora sterile che distribuisce santini, incenso e mirra
a me stesso che vi parlo
resistete ancora a tutti coloro che si dicono grandi
a tutti coloro che scrivono discorsi di circostanza accanto alla stufa invernale
alle adulazioni, agli auguri
ai tanti inchini che scribacchini e vili rivolgono al loro saggio superiore 
resistete agli uffici per stranieri e ai passaporti
alle orribili bandiere degli stati e alla diplomazia
alle fabbriche di materiali bellici
a coloro che chiamano lirismo le belle parole 
alle canzoni di guerra
alle languide canzoni strappalacrime
agli spettatori del vento
a tutti gli indifferenti
a coloro che si dicono vostri amici 
e anche a me, a me che vi parlo
resistete
allora potremo forse con sicurezza avanzare verso la libertà

   

the shoal shanties / la ballata della secca (environs)

it was a silent flood and i'm just out of sight or maybe i'm growing old, or it's a phoney lull sold on tv. the seas are now pictures a storm we once breathed but when we're here sittin' and playin' it seems we're still moving. listen: "is it like a long sleep? are we doing enough? no one can tell me what i need, no one can tell me what i deserve. you cannot buy me...".

è stata una marea silenziosa, e io sono già fuori vista o forse sto invecchiando, oppure è una ninnananna finta venduta alla televisione. i mari adesso sono una fotografia una tempesta che respirammo una volta ma quando siamo qui seduti a giocare sembra che ci stiamo muovendo ancora. ascolta: "è come un lungo sonno? stiamo facendo abbastanza? nessuno può dirmi cosa mi serve, nessuno può dirmi cosa merito. tu non puoi comprarmi...".

"streams" è l'inseguimento di una traccia. dentro la musica americana (?), ovvero ciò che abbiamo amato, ascoltato e, in qualche misura, imparato a suonare. seguire una traccia nella nostra cultura musicale sarebbe stato per noi purtroppo innaturale, non avendo con essa un rapporto vivo. del resto, qual'è la nostra musica? il folk? i cantautori? la canzone napoletana? i "streams" e soprattutto in altre parti del disco ci sono tentativi di uscire dallo stallo folk intellettuale / pop anglofilo. muoversi all'interno delle musiche e uscirne fuori con piccole pepite, cioè segni, identità. qualcosa da non barattare con quattro collanine. "the shoal shanties" parla di questo.

   
giocattoli (iannis ritsòs)

1. rigenerazione
parole povere nel pianto si battezzano nell'amarezza
si fanno ali - volano, uccelli che cantano
e la parola della libertà, quella nascosta
spada si fa, non ala, e furiosa taglia i venti

2. luce
per questo marmo non c'è ruggine
non c'è catena per il vento
qui il vento, qui la riva - lingue azzurre e dorate
sulle rocce i cervi lottano e masticano i ferri

3. popolo
senza armi e forza lotta il popolo
per il pane, la luce, il canto del mondo
sotto la lingua tiene gioia e dolori
e tremano le rocce se prova a cantarli

4. costruzione
come tirar su questa dimora, chi metterà le porte
le pietre non si alzano
le mani non ci sono
calma! le mani lavorando fanno paura e seminano
e non scordare che fino all'alba lavorano anche i morti
per città e villaggi (sa'id soltanpur)

quando un ideale rosso e grande
impersonato dai ribelli del popolo
va in giro per la città affollata
e privata del canto
corre sotterraneo, affiora in villaggi vicini e lontani
siede in caffé pieni di fumo
tra amici di città e campagna
circola tra i ragazzi di scuola
nelle vie saluta i passanti
in autobus parla con la gente dei guai della giornata
va incontro agli impiegati col cuore pieno di affanni
depone corone su gerarchie e regolamenti
nei quartieri popolari picchia i pugni contro i muri della miseria
allora a fianco della fatica
si fa sentire un canto
di sangue e di liberazione
allora la galera
è come se non ci fosse più
questa fortezza
questa mentalità tiranna
non contano più niente
né questa cella né queste catene
   
my funny valentine (richard rodgers, lorenz hart)

sweet comic valentine
you make me smile with my heart
your looks are laughable
unphotographable
yet your my favorite work of art
is your figure less than greek?
is your mouth a little week?
when you open it to speak
are you smart?
but don't change your hair for me
not if you care for me
stay little valentine
stay
each day is valentine's day
Is your figure less than greek
is your mouth a little weak
when you open it to speak
are you smart
but dont change your hair for me
not if you care for me
stay little valentine stay
each day is valentine's day
cometa rossa (area)

apri le mie labbra, aprile
dolcemente
aiuta il mio cuore
cometa cuci
la bocca ai profeti
cometa chiudi la bocca e
vattene via
lascia che sia io a trovare
la libertà

palinfonia

improvvisazione guidata da un "esperimento" di libertà vigilata. cinque musicisti con le cuffie d'ascolto. dopo il primo minuto, a turni di sessanta secondiognuno di noi non sentiva che sé stesso mentre gli altri sentivano "quello di turno" (oltre a sé stessi). si formano così sei sequenze: primo minuto tutti con tutti, secondo terzo quarto quinto e sesto minuto quattro duetti sumultanei. ascoltate come ogni musicista reagisce in modo diverso ad un comune interlocutore. l'ordine è: primo minuto tutti, poi claudio, lalli, paolo, toni e stefano. prendete un orologio e seguite lo schema:

1.                  2.                  3.                  4.                  5.                  6.
tutti               claudio          lalli                paolo            toni                stefano
                     p s t l            p s t c           c s t l            c s p l            c p t l

   



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