cuore pieno di selve e rovine
cavalli sanguinosi e vento
montagne e uccelli bianchi
cuore senza fine
non basterà la morte per domarti
e la palude del sonno

in memoria di paolino "plinio" regis
un bravo fratello e compagno
un ottimo musicista che ha onorato joel orchestra e franti della sua musica
stanotte, solo, bevo il mio vino alla tua anima
da oggi il mondo è più vuoto e solitario
ma al tuo posto un grande amore e l’affetto dei tuoi compagni di sempre vive e vivrà
riposa in pace

 

i perché e i come

un chiarimento. pensare, discutere, suonare, scrivere, sperimentare: cose che hanno sempre fatto parte del nostro modo di essere come collettivo di persone, in questi anni. fuori da ogni business, logica di mercato o narcisismo artistoide. cose che stiamo ancora facendo in vari modi tuttora, nonostante le voci di "scioglimento" causate dalla poca conoscenza dei nostri metodi e delle nostre finalità che restano poco assimilabili a quelle della maggioranza -purtroppo- degli altri "gruppi musicali". per evitare equivoci abbiamo pensato di comunicare pubblicamente queste poche righe in modo da smentire chi afferma, sbagliando, che franti, come idea, come pratica, come collettivo è finito, morto, sepolto.
tra il 1977 e il 1987 hanno suonato cantato parlato pensato con franti: pino acquaviva "l'ingegnere", mario boi, toni caiazzo, elena cerruti, marco "ciro" ciari, toni ciavarra, luca "lux" colarelli, eliana cravero, massimo d'ambrosio, maurizio "gufo" fuiano, gianni gariglio, stefano giaccone, ugo guizzardi, lalli, marvi maggio, livio mandrile, roberto mariotti, marcello mazzu', sandro picciuolo, marco pitet, paolino "plinio" regis, pier luigi salsano, franco "scapula" scirè, renato striglia.

la decisione di ristampare il nostro materiale risponde a tre motivi, essenzialmente:
    - siamo ancora convinti che sia valido, ovvero di qualche interesse musicale-politico, attuale rispetto alla situazione del movimento culturale antagonista
    - la richiesta della nostra musica è sempre rimasta molto alta dal 1987 ad oggi e, vista l'assoluta irreperibilità dei dischi, questi ultimi avevano man mano preso prezzi assurdi alle fiere dei collezionisti
    - la ristampa è finanziata e distribuita esclusivamente all'interno del circuito culturale militante, contribuendo così a finanziare collettivi a noi vicini come concezione del mondo.

un cofanetto di dischi: qualche spiegazione è necessaria. dal 1982, anno in cui franti ha deciso di stampare e diffondere la propria musica, per motivi economici e di valutazione "commerciale" le tirature sono state mediamente di 1500 copie per ogni disco. se si aggiunge che circa l'80% delle copie è circolato attraverso l'accidentato arcipelago della vendita autogestita e militante si può capire perchè con quel quantitativo si pensasse di rispondere alle richieste. ma in realtà così non è stato: le copie si esaurivano nel giro di sessanta-settanta giorni e le ristampa, che comunque alcune volte sono state fatte, costano energia e denaro.
ristampare tutto il materiale e distribuirlo con un cofanetto pone alcuni problemi prospettici ed altri morali. per i primi vi rimandiamo al documento che abbiamo spedito nell'aprile 1987 alle fanzine, alle riviste, ai collettivi di compagni ed amici. questa ristampa "antologica" non è un epitaffio ma un modo per rispondere alle richieste numerose e per impedire speculazioni.

il documento-volantino è sufficientemente chiaro: vorremmo solo aggiungere che, pur non avendo la presunzione di sapere esattamente cosa sia franti, di certo sappiamo che non è un gelato, un cubetto di ghiaccio o un pezzo di burro in padella. noi siamo un gruppo musicale autonomamente definitosi, nella misura in cui reputiamo la cultura antagonista (nei contenuti e soprattutto nelle forme) uno specifico motore rivoluzionario del movimento che rende possibile il suo formarsi. sono tremila anni che ciò va avanti, con neve e sole battente. a chi pensa che tutto ciò si sia sciolto consigliamo un televisore, una poltrona. ma vi preghiamo di leggere comunque il volantino che segue questa introduzione.
la distorsione prospettica morale deriva dal fatto che all'interno di questo cofanetto ci sono circa 40 minuti su 140 complessivi di cose inedite e, probabilmente, molti di voi avranno già in casa uno o più dei nostri lp. eravamo ad un bivio: ristampare tutto separatamente, copertine e tutto, oppure fare il cofanetto. abbiamo scelto la seconda strada perché veniva a costare drasticamente meno a noi e, dato che lo vendiamo a stretto prezzo di costo, anche a voi. ma un'altra ragione è la progressiva scomparsa di compagni o collettivi che distribuiscono materiale in modo realmente anti-commerciale: perché dovremmo dare sottocosto i nostri dischi a chi magari usa i soldi guadagnati per stampare magliette dei metallica o per fare pubblicità ad una multinazionale come la virgin? per cui quattro dischi separati distribuiti da noi (cosa avvenuta solo in parte per l'ultimo lp) era culo troppo grosso per le forze che oggi, dopo più di dieci anni, ci ritroviamo.
se siamo riusciti a far uscire trecento di queste scatole è perchè sappiamo che è ancora enorme il potenziale in questo paese per una concezione del suonare radicalmente antagonista al carrierismo borghese. e il potenziale sta nelle centinaia di iniziative, piccolissime (come la nostra) e grandissime, di centinaia di gruppi di compagni sparsi, in senso fisico e politico, qua e là.
la scelta del cofanetto è criticabilissima, ma considerate per favore l'intera faccenda. grazie compagni, e a presto.

franti, 1987

 

un percorso musicale libertario

un'autopresentazione del gruppo musicale franti (e dei suoi figli illegittimi) è per me difficile: non mi piace molto parlare delle cose fatte da noi, anche perché nel mondo musicale italiano è frequente il malvezzo di promuoversi attraverso riviste o radio utilizzando amici, padroni di etichette che fanno anche i "giornalisti", o addirittura scrivendosi recensioni da sé. 
una cosa mi pare distinguere la storia di franti (e di altri fratelli e sorelle di cui dirò poi) dal resto del cosiddetto rock italiano degli anni ottanta: è il "suono" risultante dall'incontro di cinque-sei persone, direttamente legato alla cultura antagonista da noi vissuta, condivisa e studiata. ovvero parole, immagini, suoni tesi a creare spazi culturali di cambiamento radicale dell'esistente. cultura d'opposizione, popolare o colta, storica o d'avanguardia: abbiamo divorato tutto quello che rientrava nel nostro orizzonte di compagni alla ricerca di nuova socialità, nuova musica, nuovi noi stessi, alla ricerca del nostro immaginario.
nel presentare un nostro disco, nelle note di copertina scrivevamo: franti sei tu ogni volta che dalle macerie costruisci un nuovo spazio di libertà. questa era ed è la nostra piccola speranza: aver dato qualcosa di nostro, di utile, magari di bello per i cuori e le teste della nostra "gente".

abbiamo iniziato nel 1978, organizzandoci come gruppo aperto e variabile incentrato su tre compagni di scuola del liceo. suonavamo un certo rock "cerebrale", jazz sghembo, tentativi free. suonavamo, ma soprattutto ascoltavamo: area, claudio rocchi, stormy six, napoli centrale, claudio lolli, ivan della mea, la marini, guccini, zappa, i gong, soft machine e tanto jazz, in particolare quello più black & militant, archie shepp, ornette coleman, gato barbieri, coltrane, ayler, don cherry... dal 1978 al 1982 abbiamo suonato quasi soltanto per noi o per i circoli del proletariato (quel che ne restava). la "grande mazzata" (arresti, riflusso, repressione) aveva investito anche noi. 
nel 1982 e nel 1983 abbiamo fatto uscire due cassette pensando di lanciarle come bottiglie nell'oceano: invece hanno risposto in tanti, sia per acquistarle che per prendere contatti. era nata, infatti, un'area musicale-politica con la quale siamo entrati in sintonia nonostante differenze di traiettorie e di età: punx anarchici, centri sociali, riviste underground, radio "autonome"...

nella nostra "fase pubblica", dal 1982 al 1987, abbiamo prodotto: due cassette ("a/b" e "luna nera"), uno split-lp con i contrazione, due album ("luna nera" e "il giardino delle quindici pietre"), un 7" ep ("acqua di luna"), un box antologico di tre lp e un mini-lp ("non classificato") in questi ultimi anni più volte ristampato come un doppio cd da blu bus, etichetta indipendente (una delle prime, del tutto autogestita ed autofinanziata) di cui siamo stati, assieme a kina e contrazione, tra i fondatori. 
ci sono decine di gruppi con i quali abbiamo collaborato: ricordiamo soltanto teatro quotidiano, d.n.e., detriti, eversor, contrasto, kina, bandamanera, perturbazione... ed altri ancora. un collettivo musicale-teatrale anarcopacifista cinese, blackbird, ha rielaborato una nostra canzone. spesso e volentieri siamo stati coinvolti in iniziative di beneficenza: abbiamo suonato dal vivo e regalato canzoni per diverse cause. ricordiamo la partecipazione alle antologie per a / rivista anarchica e per la stampa libertaria, un album a sostegno di amnesty international e la raccolta "shabab" per al ard, un gruppo di solidarietà con i comitati popolari agricoli palestinesi. molti dei materiali che abbiamo pubblicato in questi anni, sia direttamente sia attraverso a / rivista anarchica, forniscono qualche soldo di sottoscrizione alle pubblicazioni di area libertaria, quindi... 
in conclusione, se succede che una volta pensi: "voglio una vita diversa per me ed è possibile provarci", forse l'ascolto di questa "roba" potrebbe essere interessante e magari stimolante. non si tratta di grande arte, ma di una grande forza e di un grande cuore per andare avanti...
[stefano giaccone, settembre 1999]

 

il lungo addio

il lungo addio nasce subito dopo lo scioglimento di franti alla fine del 1986, con eliana cravero alla voce, vanni picciuolo e beppe saroglia alle chitarre, massimo d'ambrosio al basso elettrico e marco ciari alla batteria. il suo destino sarà quello di non uscire mai dai piani bassi (almeno due sotto il livello stradale) delle cantine torinesi. unica eccezione, il concerto del 16 dicembre 1989 al cortiletto di torino per il finanziamento della rivista di controinformazione if. 
una serie di vicende personali attraversano e condizionano pesantemente il futuro del gruppo. all'inizio del 1990, eliana e ciro ci lasciano. si alternano numerose persone alla voce e alla batteria. il gruppo non riesce più a sopravvivere. nel gennaio del 1991 decidiamo, noi sopravvissuti, di registrare comunque la produzione di quegli anni e chiediamo a lalli, biula e tino di aiutarci: il progetto si realizza tra marzo e giugno del 1992. questo cd raccoglie, dieci anni dopo, il materiale finito, composto tra il 1987 e il 1989. un lungo addio durato molti anni che ci ha portati, nel bene e nel male, ad altri incontri, altre strade, diverse e uguali. un abbraccio forte a eliana, rosa, elisa e luisella per aver condiviso con noi il tanfo delle cantine e averci dato voce e anima.
[massimo d'ambrosio e vanni picciuolo, settembre 1999]

 

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