pangolin orchestra
"ex-perimento #5"
   

a volte certa musica semi-premeditata, fatta un po’ per caso e un po’ per esperimento, si accende pericolosamente della scintilla giusta. dimenticate tutti gli insegnamenti, i bravi maestri, le scuole, i consigli saggi: qui c’è un mucchio di gente che si incontra per ricercare, inventare, scoprire musica. non importa se uno affonda le radici in rock in opposition e l’altro nel punk, uno nelle orchestre collettive radicali, un altro nella no-wave e un altro ancora nell’elettronica: è da questo stridore di differenze che il suono della pangolinorchestra trae linfa vitale.
la pangolin orchestra si muove a suo agio a carponi nel nebbioso sottobosco dell’underground musicale italico: probabilmente ne rappresenta uno degli esperimenti più vivi e riusciti degli ultimi anni. difficile descriverne i suoni. si potrebbe per identificarla come una sorta di globe unity orchestra (fondamentale e storica orchestra d’improvvisazione nata negli anni settanta) catapultata nel 2000 non prima di essere passata (rubacchiando qua e là) attraverso il punk (in particolare the ex), scorribande gitane nelle sagre di paese con i vecchi ubriaconi nei balcani, un’ironica e spietata visione della contemporaneità condita con una maledetta spruzzatina di tecnologia, sana improvvisazione e ricerca di suoni e ritmi altri. il risultato è multiforme, multicolore, a tratti rabbioso, a tratti beffardo e gioioso. una musica totale.

la calamita della dinamo per raccogliere gli spilli. caduti insieme alla scatoletta di plastica ovale rossa con il coperchio trasparente che li conteneva dalla macchina per cucire della sarta. è un paragone che viene in mente osservando i movimenti del gruppo in questione, che per questioni di salvaguardia chiameremo con il nome di fantasia tappeti.
essi avanzano a mo’ di carillon, girando di continuo attorno a suoni di luna park dove la giostra di riferimento non è quella dei cavalli, bensì la più oliata calcinculo. culturalmente analogici, lasciano le loro impronte digitali su svariate partiture ed amano avere le mani profumate di terra, pur se il loro giocoso inseguirsi richiama le fantasie degli uccelli.
ci si chiede, quale genere di musica fanno questi fantomatici t.? lo dite a me, sono sordo dalla nascita e non ho mai ascoltato nessuno. il fatto è questo: quando li vedo mi portano avanti e poi indietro, mi portano a scavare e mi portano ad annusare con gusto, essi sono come il magico alverman che si specchia nel pozzo che gli dilata e amplifica il volto.
ecco, solo domani ho capito dove mi hanno condotto: t. sono dei clown (senza ringraziamenti a fellini)...
(pangolinorchestrà)

 

 

gi gasparin - chitarra, voce, direzione
dice che ha suonato con i gi-napajo, con la confraternita felice pesavento, con i trio carpets e sgrenaisade quintet, poteri dire di lui... ma io non sono un bravo intervistatore e quello che mi ricordo è che si è definito come uno degli sperimentatori esecutori della serie b, si!, questa, mi sembra buona.

   

jacopo andreini - sax contralto ed oggettistica
jacopo andreini ha suonato in turchia, bulgaria, grecia, macedonia, slovacchia, rep. ceca, croazia, slovenia, bosnia, austria, ungheria, germania, danimarca, belgio, olanda, francia, spagna, usa e italia esplorando la musica in buona compagnia. jacopo andreini è un musicista, compositore e improvvisatore attivo dalla fine degli anni ‘80; suona batteria, chitarra, basso, sax contralto, pentolini da the intonati, computer e svariati strumenti autocostruiti. ha suonato con molti dei gruppi underground italiani (ovo, bz bz ueu, nando meet corrosion, jealousy party, e-neem, maisie, pangolinorchestrà…) e stranieri (old time relijun, trumans water, soul junk, vialka…), attualmente con l’enfance rouge e col suo quartetto di bossa storta e con i luabaku quartet. ha condotto ensembles a chicago, providence, new york, san francisco, seattle, dunkerque, paris, firenze, pistoia, pesaro e palermo. ha collaborato con arrington de dionyso, scott rosenberg, gi gasparin, michel doneda, roy paci, gianni gebbia, carlo actis dato, edoardo ricci, eugenio sanna, amy denio, the tiptons, gino robair, thollem mcdonas, george cremaschi, aram shelton, andrew morgan, carol genetti, eric leonardson, john shiurba e decine di altri in più di ottocento concerti.

   

andrea caprara - sax contralto
allora... ho suonato con tanake, freetto meesto, spoonfuckers. adesso suono con squarcicatrici , kinshasa, neem, ne ne jem, jealousy party e, a volte, nicotina and the legs... a parte, ovviamente, la pangolin.

   

enrico antonello - tromba
i detrattori potrebbero definirmi musicalmente “una puttana”, i bendisposti potrebbero dire “ha fatto molte esperienze”, di me potrei dire “ho cercato sempre di lasciarmi coinvolgere in situazioni musicali che mi hanno convinto emotivamente e non sono disposto a rinnegare nulla di ciò che musicalmente ho fatto ...anche le cose peggiori”. di certo le esperienze musicali, con permanenze diverse, sono passate dalla banda di paese al gruppo free jazz attraversando una formazione di liscio soppiantata dal rhythm’n’blues con divagazioni ecclesiastiche medievali e puntatine in piéce teatrali senza dimenticare una dura gavetta tra gli standard jazz. l’odierno è musica circense (come la definì il nostro primordiale bassista), una boccata a pieni polmoni di folk rock (www.osteriapopolareberica.it) e un guazzabuglio punkfuturista e un trasloco in atto.

   

lucio bonaldo - batteria
dunque... ho il progetto “l’imbroglio” sorta di gruppo “aperto” dove attualmente suonano gi, enrico antonello oltre a emiliano brescacin e francesco calabrò. ho inciso il cd “introspettivo” (a nome l’imbroglio) per l’etichetta trevigiana res, ho partecipato a due cd-tributi dell’etichetta mellows records dedicati a king crimson e scuola di canterbury (sempre con l’imbroglio). ho suonato con la liberation drum orchestra diretta da roberto dani nel progetto teatrale “non ricominciamo la guerra di troia”.

   

stefano porro - batteria convenzionale

 

   

giorgio manzato - basso
comprato un basso nei primi anni ottanta, erra per molti lustri tra diverse formazioni suonando punk, funk, folk e ska. notata la ridondanza di k, rifiuta l’offerta di un importante gruppo rock e decide di dedicarsi al jazz, al blues e al pop. la sua gatta lo ha definito “uno dei migliori bassisti di tutti i tempi”. nel 2004, profondamente deluso dalla scarsa considerazione che l’establishment musicale riserva al suo amato felino, trova insperato rifugio nello sgrenaisade quintet, nel quale dà vita a memorabili performance. la pangolin orchestra nasce spontanea attorno a questo progetto, ma questa è un’altra storia...

   

roberto fega - elettronica ed oggettistica
nato nel 1965, roberto fega suona sax tenore e soprano, clarinetto basso e campionatori. sempre interessato verso le forme artistiche espressive e dedite alla ricerca, ha fatto parte del cervello a sonagli, circ.a, ed attualmente di iatoe ixem. ha iniziato la sua avventura musicale con il gruppo di avanguardia-rock dura figura. ha partecipato ad un seminario-laboratorio di tim hodgkinson (henry cow, the work) sull’improvvisazione che è sfociato in un collettivo aperto di improvvisazione. successivamente ha partecipato a un workshop con amy denio, jessica lurie, leonid soybelman e il fumettista daniel zezelj. ha collaborato con paolo angeli nel progetto fraili, la versione live del cd di paolo angeli “dove dormono gli autobus”, partecipando ad alcuni festival e ad un concerto in diretta nazionale su radio rai 3. collabora nel cd dei romani solar lodge, con la ballerina laura benfenati, con amy denio, con paolo innarella realizzando un duo di nome timbuctu. ha realizzato un cdr autoprodotto “tit metallurgie” uno dei migliori cdr homemade per la rivista blow-up. fa parte della titubanda, fanfara politicamente e goliardicamente impegnata, è membro del collettivo multimediale arturo già presente in alcuni festival di teatro (mittlefest e cortona) insieme ai musicisti mike cooper, luca venitucci (ossatura), zar alekzander caric, enrica vatteroni, memoria zero, ale sordi, la compagnia di danza travirovesce e le attrici federica santoro, lea barletti e debora giannetti. è membro del trio di improvvisazione elettronica ed elettroacustica taxonomy con elio martusciello e graziano lella (arg), di un trio di improvvisazione video-musicale con matteo bennici e luca tanzini (placo arsure). ha partecipato al primo disco della solar orchestra di enrico angarano e alle sonorizzazioni di reading letterari della compagnia teatrale psicopompo. compone colonne sonore per le pieces teatrali di simona senzacqua. fa parte della pangolin orchestra e collabora con i videomaker citrullo international e studio brutus: il loro lavoro “h2o” ha partecipato ai festival del cinema di torino e di roma e al netimage 2007. infine fa parte del gruppo di critical funky the blef.

 

giuliano "tomaj" tremea - voce
dice che dalla fine degli anni ‘70 fino al coccolatissimo primo impianto voci, acquistato verso i primi anni ‘90, ha lavorato nel campo della ricerca sul tema “come può un cantante italiano far risaltare la propria voce con un amplificatore del cazzo davanti alla spaventosa tirannide basso-chitarra-batteria?”. ha poi cantato e suonato per una dozzina d’anni con i detriti. sì sì, il tema era proprio il lavoro con tutte le sue implicazioni sia sul reddito che sulla emotivita', garantiti o meno! conflitti ed innamoramenti portarono questo stato di coppia permanente a sviluppare altre iniziative come: una partecipazione attiva al circ.a, poi sempre nell’interesse vocale, oltre alla propria neo-formazione, ricerca o terapia occulte, a svolgere attività di lettore presso scuole e la biblioteca per ciechi (centro internazionale del libro parlato) ed anche in altre...

 

adalberto bresolin - sax tenore

 

 

 

 

su http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=2517 potete trovare la recensione del concerto del 19 gennaio 2008 all'area sismica (forli), mentre su su http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=2524 potete trovarne le foto (scattate da claudio casanova)
 

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