Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 22/04/2024 - 17:46

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IAFFEI (JAFFEI o MAFFEI) Vittorio

Guardia doganale, commesso, pittore di quadri




Loreto 11.8.1873 da Quintiliano e Amalia Romagnoli - S'ignorano luogo e data di morte

 

Diserta da guardia doganale, abbandonando il 26.2.1900 il servizio e cerca riparo in Austria, a Bolzano, dove si impegna come commesso di negozio. Lascia subito l'Austria e si reca subito in Svizzera, a Neuchâtel. Scrive da La Chaux-de-Fonds /NE il 18 settembre 1900 una lettera (anonima?) apologetica del regicidio a Umberto Bresci in prigione, dichiarando che "... altri anarchici vendicheranno il tuo martirio, assicuro in verità che presto sia possibile sarà morto anche il vile e crude Re V. Emanuele III !... Mi prenderanno solo quando avrò ucciso il re, colpo sicuro. Si deve uccidere tutti questi ladri, manigoldi, usurpatori dell'unione civile anarchica. Presto uscirai te lo assicuro non temere ...".
Poco dopo, il 1. ottobre, Iaffei viene arrestato a Fleurier /NE per propaganda sovversiva e il Consiglio federale decreta l'espulsione il 29.10.1900 ("pour avoir prononcé des discours et répandu des écrits anarchistes") ma l'Italia richiede un'immediata sospensione del decreto affinché possa richiederne l'estradizione. Infatti, il 1. novembre la Corte d'Appello di Milano spicca mandato nei suoi confronti, indiziato come complice di Bresci. Estradato da Bellinzona/TI il 3.04.1901, è interrogato nel carcere di Milano. Successivamente rinnega tutto, dichiarando di aver scritto questa lettera - da ubriaco - a causa di un anarchico o sedicente tale, probabilmente un provocatore... Verrà scarcerato con altri accusati, ma solo dopo il "suicidio" di Bresci, il 3 settembre 1901, con l'obbligo di lasciare il regno.
Si trasferisce a Londra, in seguito in Argentina, dove fonda a Santa Fé il gruppo anarchico "Gaetano Bresci". Si stabilisce poi in Francia nel maggio 1906, rientrando in Italia con la moglie, a Foligno nel 1911.
Economicamente non se la passa bene e chiede aiuto ai vecchi compagni di fede residenti in Svizzera, i quali però non si dimostrano ben disposti nei suoi confronti. Antichi attriti e il suo carattere "vanitoso, stravagante ed esaltato" o "fanfarone" non l'aiutano a recuperare credibilità all'interno del movimento (vedi per es. le due cartoline inviate "All'Onorevole Santità sua Luigi Bertoni", nel 1910 e 1912 - IISG - colme di insulti).
Costretto a continue peregrinazioni per procurarsi di che vivere, si discosta dalle compagnie anarchiche.

 


Vittorio Iaffei (ou Jaffei) qui s’était engagé en novembre 1896 pour 5 ans dans les services douaniers et financiers (guardia di finanza), avait déserté le 26 février 1900 et était passé à Bolzano en territoire autrichien où il travailla comme commis d’un commerce avant de quitter soudain le pays et de passer en Suisse dans la région de Neuchâtel. Considéré comme l’auteur d’une lettre anonyme faisant l’apologie de G. Bresci, auteur de l’attentat contre le roi d’Italie, il fut arrêté le 1er octobre 1900 à Fleurier, pour « propagande anarchiste », et expulsé de Suisse. Mais l'Italie réclama son extradition, le considérant comme complice de Bresci. Extradé depuis Bellinzone le 3 avril 1901, il fut détenu à Milan, mais remis en liberté le 3 septembre 1901 et quitta immédiatement l’Italie. Cette affaire connut un vaste écho dans l'opinion suisse.

Après quelque temps passé à Londres, il émigra en Argentine où il s’installa à Santa Fé et y organisa le groupe Gaetano Bresci.

On perd ensuite sa trace jusqu’en mai 1906 où on le retrouve en France où il continue de militer. A la fin du délai de prescription des faits qu’on lui reprochait, il rentra en Italie avec sa compagne en juillet 1911 et s’installa à Foligno (Ombrie). Lors de difficultés financières, - il dut constamment se déplacer à la recherche de travail - il y fut aidé par de vieux compagnons résidant en Suisse. Toutefois son caractère « vaniteux, extravagant et exalté » contribua à l’empêcher de récupérer une crédibilité dans le mouvement et à l’éloigner définitivement de ses compagnons.


FONTI:

GB // Galzerano, "Bresci... " / DBAI / Decreto di espulsione del Consiglio federale del 29. ottobre 1900 / carte postali del 8.11.1910 e 26.11.1912 a Bertoni, IISG /




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