Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 22/04/2024 - 17:46

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NAPIONE Emilia

Sarta, ballerina




Carouge /GE 23.1.1901 -
(Segnalato come anarchico anche il marito, Domenico Rosso - a volte D. Rossi - nato a Bra (CN) l'11.12.1890)

Ps: Melia, Louise Lahaye Alphonsine Barette o Barrey, Paolina Marchisio, Josepha Magen Lopez, Eleonora Tonel, Louise Latrage, Emila Luisa Lationi, Anna Felicia Jeunehomme.

Residente a Torino, schedata come “anarchica individualista”, espatria in Francia - insieme al marito - nel 1922. Rientra a Torino nel 1926 ed è arrestata mentre distribuisce volantini anarchici alla stazione di Porta Nuova e, trovata in possesso di documenti falsi (Louise Lahaye), condannata a 10 giorni di reclusione. Espatria clandestinamente nel 1929, stabilendosi a Lione, ed è espulsa dalla Francia - dopo aver scontato 3 mesi - per aver fatto uso di false generalità (Paolina Marchisio); si sposta in Svizzera, rientrando clandestinamente in Francia dopo 15 giorni.
Lo stesso anno decide di intraprendere un viaggio di studio in giro per il mondo e si reca prima in Tunisia, poi in Algeria e Marocco con passaporto falso (Alphonsine Barette) e successivamente in Germania (Jena). E’ inscritta nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle Ricerche. Nel 1932 si sposta a Barcellona Valencia Cadice Siviglia e Algeciras, dove è arrestata per “attività sovversiva in unione a terroristi” ed espulsa alla frontiera con il Portogallo, dove è nuovamente tratta in arresto perché in possesso di materiale sovversivo. Nel 1933, dopo 2 mesi detenzione, s’imbarca a Porto diretta ad Amburgo da dove si dirige a Berlino poi, assieme all’anarchico portoghese Manuel Francisco Rodriguez, a Praga e in seguito a Vienna, dove la polizia la trattiene 15 giorni su denuncia del consolato italiano. Espulsa come “politicamente sospetta e non desiderata”, si sposta in Grecia (dove, segnalata dalle autorità italiane, la polizia la tiene sotto controllo), dopodiché in Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Norvegia. E’ iscritta nell’elenco dei sovversivi più pericolosi.
Nel 1934 è a Tangeri e a Rabat sotto il nome di Emilia Luisa Lationi; si sposta a Barcellona dove è nuovamente espulsa; si rifugia a Marsiglia dove è in relazione con Luigi Campolonghi. Nel 1935 è a Bruxelles dove frequenta la comunità degli anarchici italiani, spostandosi infine in Spagna. Nel 1936 presta la sua opera come infermiera nell’ospedale impiantato all’Hotel Ritz di Madrid e successivamente al seguito della Colonna Ortiz; arrestata dalla Ceka stalinista con l’accusa di essere una spia fascista, dopo aver corso il rischio di essere fucilata, sconta 5 mesi di reclusione in carcere a Valencia (Alaques e Mislada) e in seguito espulsa alla frontiera francese. Nel 1938 in Francia, dove lavora in un podere a Bergienzen (Var), è arrestata per falsa identità (Anna Felicia Jeunehomme), e sconta 3 mesi nel carcere di Tolone; a fine pena è internata (Rieucros). Nel 1941, tradotta in Italia, è condannata a 5 anni di confino per attività antifascista all’estero e in qualità d’infermiera nell’esercito rosso spagnolo (Ventotene, Ustica, Fraschette d’Alatri). E’ liberata nel settembre 1943.

“Dispone di un ben fornito guardaroba e possiede gioielli apparentemente di valore. Ha preso contatti in Casablanca con noti sovversivi italiani [...] ha ricevuto da questi pacchi di giornali e manifestini sovversivi [...] nasconde sotto le vesti le stampe e gli esplosivi e li introduce così clandestinamente nel Regno”, Nota da Casablanca, in data 17/11/1932, ACS, CPC, busta n. 3484.
“Di carattere ribelle, ha poca educazione ed è proclive all’ozio e al vagabondaggio [...]. La predetta [...] è ritenuta capace di commettere atti criminosi […]. Si vantò di essere anarchica e di voler persistere nelle sue idee libertarie”, Cenno biografico della Prefettura di Torino, in data 16/3/1938, ACS, CPC, cit.
“Je commencé mon voyage en 1929 e je percorou plus de 30.000 kilomètres à travers l’Italie, la France, la Suisse, l’Allemagne, la Tchècoslovaquie, l’Autriche, la Grèce, l’Espagne, le Portugal, la Corse, la Tunisie, l’Algerie et le Maroc. Mes études et mémoires de voyage, mes émotions inspirées au sein de la nature seront édités pour aider au développement intellectuel des hommes qui aiment les études des grandes realites de l’univers. [...] Emilie Napione”, ACS, PPFP, busta n. 887.

“Cara mamma, [...] In questo paese la libertà si può dire è intera, è il luogo più libero d’Europa […] il 15 di questo mese è finito il congresso di Saragozza […] la CNT va a porre le sue rivendicazioni […]. Ci sta nel popolo un entusiasmo, una fiducia grande, molti giornali e riviste d’avanguardia. Il primo maggio ha una manifestazione […] come mai ne ho viste, si può dire che tutti gli operai sono contro il fascismo, che qui non attacca [sottolineato a mano]. Ti devo dire che la gran parte del popolo è armata e che la rivoluzione prossima è possibile […] Per Mussolini è il principio della fine. E non solo per lui, ma per il fascismo e il capitalismo pure […] Ti abbraccio, Melia”, lettera alla madre (s. d. ma prima del 19/1936), ACS, CPC, cit.

“Carissima mamma, [...] Sono ritornata in Spagna a causa della rivoluzione e sono contenta di aver preso questa decisione. La ragione è che sempre sono soddisfatta quando posso essere utile, e qui è il caso che si tratta di fratelli, voglio dire di esseri che lottano per il medesimo mio ideale di giustizia e di libertà. In Cataluñya i comunisti libertari vale a dire quelli della FAI sono i più forti, speriamo che continuino ad esserlo, sarà per il più gran bene dell’ umanità. Intanto vi sono grandi cambiamenti: si va a comprare con vale e guadagna tanto un medico quanto qualsiasi manovale, ed è logico e giusto che sia così e non altrimenti [...]. Preti non se ne vedono più e non esistono più chiese. Sì, io so che il mondo intero guarda la Spagna, la sua futura economia, il nuovo ordine, e dal trionfo di questa rivoluzione dipende l’avvenire delle nazioni vicine. Salud! (è il nostro saluto al posto di addio e salute). [...] Ti abbraccio. Tua figlia”, lettera alla madre (s. d. ma dopo il 19/7/1936), ivi.

 


FONTI:

GB / Scheda redatta da Tobia Imperato: Cfr. ACS, CPC, busta n. 3484. ACS, Confino Politico Fascicoli Personali, busta n. 703. ACS, Polizia Politica materia, busta n. 121, fasc. "Chambery". "La Spagna nel nostro cuore 1936/39 - 3 anni di storia da non dimenticare", Ed. AICVAS [Associazione italiana combattenti volontari antifascisti in Spagna], Roma, 1996, ad nomen. CdM, p. 175. G. GALZERANO, Michele Schirru - "Vita, viaggi, arresto, carcere, processo e morte dell'anarchico italo-americano fucilato per l'intenzione di uccidere Mussolini," Ed. Galzerano, Casalvelino Scalo (SA), ad indicem. /




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