Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 22/04/2024 - 17:46

FILTRI:  Solo Donne  Solo di passaggio  Solo collaboratori dall'estero  Solo non anarchici  Solo non identificati  ultime modifiche 
Cantoni:
 AI AR AG BL BS BE FR GE JU GL GR LU NE
 NW OW SG SH SO SZ TI TG UR VS VD ZG ZH
inverti selezione cantoni     vedi sigle

AI Appenzello interno
AR Appenzello esterno
AG Argovia
BL Basilea campagna
BS Basilea città
BE Berna (anche città - capitale)
FR Friborgo (anche città)
GE Ginevra (anche città)
JU Giura
GL Glarona
GR Grigioni
LU Lucerna (anche città)
NE Neuchâtel (anche città)
NW Nidwaldo
OW Obwaldo
SG San Gallo (anche città)
SH Sciaffusa (anche città)
SO Soletta (anche città)
SZ Svitto (anche città)
TI Ticino
TG Turgovia
UR Uri
VS Vallese
VD Vaud
ZG Zugo (anche città)
ZH Zurigo (anche città)
    A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z tutto       Crea un PDF 

MASINO Virginia Celestina

ricamatrice



Salussola (No, poi Vc, ora Bi)  28.9.1878 da Carlo e Eugenia Babbiano-

Nel 1888 si trasferì, con i genitori, a Torino, dove apprese il mestiere di ricamatrice e frequentò ambienti anarchici, facendo «molta propaganda» e prendendo parte alle «manifestazioni sediziose». Nel 1898 emigrò in Svizzera, per raggiungere il suo compagno, l’anarchico Giovanni Gino.

Il 12 novembre la Prefettura di Torino informò la Direzione generale della Pubblica sicurezza che era partita da Zurigo, «misteriosamente e con fini sospetti», precisando che era una «nota anarchica esaltatissima e pericolosa» e che era «diretta in Germania. Aggiunse che era «persona tale che sotto l’impero di morbose aspirazioni a vendicare i compagni colpiti dal rigore della giustizia» si sarebbe potuta abbandonare «da un momento all’altro a qualsiasi eccesso». Fu schedata nel novero dei sovversivi.

Nel mese di dicembre, respinta dalla polizia tedesca come anarchica e rimandata in Svizzera, fu espulsa. La polizia di Como, essendo minorenne e impregiudicata, la fece accompagnare a Torino e affidare al fratello, «con diffida di sorvegliarla ed obbligarla a tener buona condotta e darsi a stabile lavoro».

Dopo il ritorno a Torino «continuò a tenere condotta morale pessima ed a frequentare i più pericolosi anarchici», con alcuni dei quali il 6 giugno 1899 fu processata e condannata a diciotto mesi di reclusione per associazione a delinquere. Interposto appello, usufruì di amnistia. Nel mese di maggio del 1900, per sottrarsi alla vigilanza, emigrò in Francia, stabilendosi a Lione, dove (salvo alcuni periodi in cui si rese irreperibile e altri in cui tornò a Torino) visse fino al 1931, quando si trasferì a Villeurbanne, dove mantenne rapporti di amicizia «con militanti in partiti sovversivi». In seguito, per quanto nota antifascista, sembra che non abbia svolto attività politica.

Nel mese di maggio del 1941 secondo la Prefettura di Vercelli risiedeva ancora a Villeurbanne.

 

NB Non ho elementi per identificare il GINO con l’anarchico di cui vi è scheda nel Cantiere.


FONTI:

GB / Sintesi di biografia ricavata da documenti del Cpc, edita in Piero Ambrosio, “Sebben che siamo donne”. Storie di “sovversive” vercellesi, biellesi, valsesiane (1898-1945), Varallo, Istorbive, 2022.




CRONOLOGIA: