Cantiere biografico
degli Anarchici IN Svizzera








ultimo aggiornamento: 14/04/2024 - 10:27

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FATUTTI Italo Battista

meccanico, fabbro



Bergamo 28.5.1892 da Egidio e Giuditta Palazzi – Bergamo 6.3.1977.

Sposato con Piera Battaglia il 3.11.1917, 3 figli: Alcide, Vaigro, Egidio

Nel corso della Prima guerra mondiale viene espulso dall'arma dei carabinieri per aver sparato contro superiori e colleghi, poi ricoverato in manicomio. Nell'aprile 1923 emigra in Francia lavorando in miniera come meccanico, poi rientra in Italia a Bergamo.

È in Svizzera dal novembre 1924, a Viganello TI. Dopo l’espatrio partecipa attivamente alla vita politica, in particolare nell’ambito della colonia proletaria italiana a Lugano TI [GB: risulta abbonato al Risveglio anarchico di Ginevra unicamente nel 1926].

Dal 4.2.1927 al 13.7.1929 lavora a Lugano come fabbro, ma viene licenziato perché svolge propaganda antifascista e ritenuto comunista. Frequenta le conferenze che si svolgono presso l’associazione “Romeo Manzoni”. Nel 1930 si trasferisce a Zurigo senza la famiglia. A suo avviso non appartiene più al Parito comunista dal 1930: comunque viene espulso dallo stesso nel febbraio 1932. Nel marzo 1932 torna a Lugano, lavorando presso la ditta Franzi. Frequenta i socialisti Angelo Tonello e Giuseppe Favarelli e il repubblicano Randolfo Pacciardi (?), tenendo contatti anche con Bruno Lugli, repubblicano, e soprattutto Domenico Visani, socialista, dirigente della Camera del Lavoro luganese, segretario della Federazione svizzera dei metallurgici.

Alla fine del 1934 partecipa a scontri con fascisti svizzeri a Bellinzona TI insieme a Lugli e Luigi Mainetti. Sul No dell’8.2.1935 Libera Stampa fa pubblicare un trafiletto in cui dichiara la sua fede antifascista, per respingere l’accusa anonima di aver in precedenza appartenuto al PNF.

Il 20.11.1935 rientra in Italia e viene arrestato al valico di confine di Ponte Chiasso, con ritiro del passaporto e accompagnato a Bergamo, poi condannato a 3 anni di confino e liberato per atto di clemenza il 21 settembre 1936, dopo un atto di sottomissione.

Il 3.11.1936 raggiunge la famiglia a Giubiasco TI, ma nel frattempo ha perduto il diritto di resi­denza e per questo allontanato dalla polizia locale. Si reca a Basilea BS, pure allontanato.

Diretto in Francia, a Molhouse e a Parigi, si reca in dicembre 36 in Spagna come miliziano, condotto davanti al Commissario politico di frontiera l'anarchico Ernesto Bonomini ed in seguito accompagnato a Barcellona, lavorando per alcune settimane come meccanico per il Comitato regionale italiano anarchico diretto da Giuseppe Bifolchi.
Ai primi di gennaio 1937 - sospettatato a suo dire di correre il pericolo di essere fucilato come spia dalle milizie [?]- o forse perché da tempo senza notizie dei suoi cari, rientra in Svizzera,  arrestato a Ginevra per 6 giorni per rottura del bando, riesce a passare qualche giorno a Giubiasco con un permesso speciale. Sarà espulso il 29 luglio 1937.

Rientrato in Italia ed interrogato racconta di essere stato in Spagna tra i miliziani come meccanico e si dichiara pentito di essere stato in Spagna. Nel settembre 1937 risulta con la famiglia a Bergamo, constantemente vigilato. Nel 1938 lavora come aggiustatore meccanico alle Offiicine Meccaniche Bergamasche. Nel luglio 1938 diffidato dalla Questura di Bergamo a seguito di denuncia per escandescenze contro i dirigenti dello stabilimento e minacce nei contronti di due operai fascisti. Nel 1940 costantemente vigilato.

 

Da GB: nel marzo 1931 incidente a Claro/TI:  precipita da un balcone, frattura costole (LIbera stampa, 15.4.1931)
Un tempo nel Partito comunista (suo commento, in Libera stampa, 12.2.1932)

Dal 1932 schedato come anarchico dal CPC di Roma... ma non sembra aver avuto alcun contatto con gli anarchici in Ticino (Giuseppe Peretti, più tardi coinvolto da Ginevra per alcuni suoi documenti, comunicherà a Visani che lo ritiene un antifascista, ma il suo comportamento lo potrebbe rendere "pericoloso" per l'antifascismo).

 

PS: Appprofondimento sulle sue vicessitudini in Ticino in particolare con il sostegno del sindacalista Visani + carte di polizia di frontiera, vedi fonti in Gabriele Rossi.


FONTI:

GB // DBAI / Libera Stampa 15.4.1931, 12.2.1932 - 8.2. 1935 - Risveglio 1926 come abbonato / Centro Studi Pier Carlo Masini in "Spagna 1936-1939", Bergamo 2016, pp 51-52-53 (fonti: ACS Roma, A.S. Bergamo Casellario politico centrale n 5915 / "Biografemi, vite di gente povera in Ticino", dal 1890 al 1960, di Gabriele Rossi, Bellinzona - marzo-aprile 2020 /




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